Test del Lattato

E’ un prodotto del meccanismo anaerobico per la contrazione muscolare. La produzione di acido lattico è in funzione dell’intensità del lavoro muscolare. Importante ricordare che lattato e acido lattico non sono sinonimi. L’acido lattico, è un acido debole che in situazioni di pH neutro si dissocia in ioni idrogeno e ione lattato. Lo smaltimento del lattato può avvenire anche in altri distretti dell’organismo e avviene in un lasso di tempo di circa 2 h. Il lattato, attraverso il flusso ematico può raggiungere il cuore, alcuni muscoli non impegnati, fibre di tipo I ossidative o cellule nervose per essere metabolizzato, oppure raggiungere fegato e reni dove viene convertito in glucosio o  stoccato nel glicogeno.

La misurazione del lattato avviene mediante il prelievo di una goccia di sangue dal lobo dell’orecchio o dal dito con l’utilizzo di lancette usa e getta. La goccia viene depositata in strisce reattive apposite per lo strumento di rilevazione.

Si tratta di Test incrementale eseguito su strada, che prevede il controllo del lattato tramite prove ripetute da 1000 metri a velocità crescenti, a partire da ritmi al di sotto della soglia aerobica, sino ad arrivare ad un’ultima prova massimale. Dopo la fine di ogni prova viene misurato il lattato, al termine dell’ultima prova, vengono eseguiti 2 prelievi a distanza di circa 2 minuti.

Assieme alle concentrazioni di lattato è possibile registrare anche le frequenze cardiache, nel caso l’atleta fosse in possesso di un cardiofrequenzimetro.

Le andature per le prove, sono studiate singolarmente per ogni atleta. Dalle concentrazioni di lattato misurate e dalle frequenze cardiache è possibile sviluppare delle curve di regressione e andare così a determinare le andature di soglia aerobica, anaerobica, e per gli allenamenti di Potenza Aerobica massima.

E’ il metodo migliore per la definizione dei ritmi di allenamento e delle strategie di programmazione delle sedute. Infatti, andando a definire le soglie aerobiche ed anaerobiche, è possibile stabilire a quali velocità (o frequenze cardiache) l’atleta deve correre per sostenere determinati allenamenti o sedute (fondo lento, medio, ripetute, maratone, mezze maratone etc.). Inoltre, l’interpretazione dell’andamento delle curve di accumulo di lattato permette di indentificare punti di forza e carenze dell’atleta ed impostare quindi un piano di lavoro maggiormente individualizzato.

Il test viene svolto in collaborazione con Santucci Massimo, istruttore FIDAL e direttore tecnico del Gruppo Sportivo Orecchiella Garfagnana.

Durata: 1h 30′.

Video test lattato