plumcake nocciole e cioccolato

Plumcake nocciole e cioccolato

 

Plumcake alle Nocciole e Cioccolato

Ingredienti per 8 porzioni

  • 150 gr di farina tipo 00 (oppure quella che preferite o anche mischiata)
  • 100 gr di farina d’avena
  • 50 gr di nocciole tostate
  • 2 uova
  • 1 vasetto di yogurt bianco 0%
  • 200 gr di eritritolo
  • 125 gr di latte scremato (o vegetale)
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 30 gr di gocce di cioccolato (extra fondente)
  • 70 gr di olio di semi

Procedimento


Tostare le nocciole nel forno e tritarle.

Mescolare insieme alla farina, le nocciole tritate.

Sbattere le uova insieme allo zucchero o dolcificante, aggiungere olio e yogurt e continuare a mescolare.

Aggiungere le farine e continuare a mescolare. Infine unire lievito e gocce di cioccolato.

Versare l’impasto ottenuto in uno stampo e cuocere in forno per 45-50 minuti a 180 gradi. Controllare la cottura con la prova stecchino: se lo stecchino uscirà asciutto allora il dolce è pronto.

Valori nutrizionali per porzione

Kcal 276 kcal
Carboidrati 52 gr
di cui zuccheri 4,3 gr
Grassi 15 gr
di cui saturi 2,5 gr
Proteine 7,4 gr

Dr. Ilaria Inversi
fame o appetito

Fame o appetito?

Generalmente, Fame e appetito sono due termini che vengono usati come sinonimi, ma in realtà esprimono concetti diversi.

La fame è la necessità dell’organismo di assumere qualsiasi tipo di cibo, è un’esigenza. La fame si istaura quando i livelli di glucosio scendono oltre un valore minimo, innescandosi un meccanismo di protezione che fa sì che il nostro corpo sia protetto da una deplezione delle scorte energetiche.

Il meccanismo è simile allo stimolo della sete, quando noi sentiamo la secchezza della gola o della bocca, il nostro corpo ci sta dicendo che siamo in uno stato di disidratazione e dobbiamo bere.

L’appetito è la voglia, il desiderio di un determinato cibo. L’ appetito nasce da una reazione sensoriale (come la vista o odore del cibo) oppure può derivare da un’emozione, che quel determinato cibo instaura in noi. Ecco perché viene anche definita Fame emotiva.

Inoltre, la fame emotiva, è spesso verso alimenti trasformati, ad alto indice glicemico o alta densità calorica (cioccolato, gelati, patatine, biscotti etc.), diversamente dalla fame che è verso qualsiasi cibo. che possa riempire lo stomaco.

La fame emotiva si istaura dalla nostra personale reazione sensoriale al cibo, è un comportamento soggettivo, regolato anche da ormoni come lo stress o ansia.

Il classico esempio che viene fatto per distinguere fame e appetito, è il dolce a fine pasto. Non è fame, in quanto il nostro organismo è già stato alimentato abbondantemente, ma è una voglia di dolce, una sorta di appagamento.

Centro della fame e sazietà

Il controllo dell’assunzione del cibo consiste in una complessa rete di segnali che raccolgono informazioni dalla periferia (tessuto adiposo, intestino, stomaco), per poi essere elaborati a livello dell’ipotalamo, ove sono presenti i centri di fame e sazietà ben distinti, per poi passare a livello cerebrale, per tradursi in comportamenti di ricerca di cibo oppure di non assunzione di cibo.

Tra i segnali che agiscono a livello dell’ipotalamo abbiamo leptina, serotonina e grelina.
La leptina è un segnale di adiposità; è correlata alla quantità di grasso corporeo e informa l’encefalo di quanto grasso l’organismo ha accumulato. La leptina induce un comportamento di astinenza dal cibo, aumentando il senso di sazietà. Il livello di leptina aumenta dopo i pasti, diminuisce all’aumentare dell’età, aumenta all’aumentare dell’indice di massa corporea e diminuisce in seguito ad attività fisica.
Anche la serotonina (detto anche ormone del buon umore), sopprime l’assunzione di cibo, determinando un’insorgenza precoce del senso di sazietà, riducendo l’appetibilità del cibo e  l’ingestione dei carboidrati. Ecco perché quando cala l’umore, le persone avvertono il bisogno di cibi dolci e cioccolato, ricchi di zuccheri semplici che determinato la produzione di questa sostanza.

La grelina invece funziona come segnale opposto, stimolando l’appetito. Viene prodotto maggiormente nello stomaco, quando è vuoto. Diminuisce dopo i pasti, diminuisce all’aumentare dell’età, è più alta nelle donne e aumenta in caso di stress cronico.
Quindi la fame e la sazietà sono determinate da un ampio coordinamento tra fattori di diversa natura che hanno lo scopo di bilanciare l’introduzione di calorie alimentari con il fabbisogno energetico.

Come riconoscere i due tipi di fame?

Molto spesso è difficile differenziarle, ma ci sono alcuni segnali che possono aiutarci a far ciò.

Quando si ha fame lo stomaco “brontola”si contrae, le nostre energie calano, e possiamo avvertire mal di testa o capogiro.

Mentre, la fame emotiva è un impulso che proviene dalla nostra “testa” e non dal nostro corpo che ci spinge a mangiare. Una sorta di attacco instantaneo.

Importante diviene riconoscere questi segnali, imparare ad ascoltare il nostro organismo, il nostro stomaco.

Quando arriva l’attacco di fame, provate a focalizzarvi su quello che sta accadendo all’interno del nostro corpo, ragionando con la testa e non con la pancia, questo per capire se è dovuto ad una reazione emotiva (ansia, angoscia, dolore, stress etc.) o è veramente un’esigenza, perché magari avete mangiato poco.

Prendetevi quei pochi minuti di riflessione per capire se veramente avete fame oppure è solo un impulso.